Il test del DNA per l'accertamento di paternità

2021-02-18 11:56

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Il test del DNA per l'accertamento di paternità

Il test del DNA è oggi ampiamente utilizzato nelle procedure volte a accertare la sussistenza di un rapporto di paternità o di familiarità, ovvero l’a

Il test del DNA è oggi ampiamente utilizzato nelle procedure volte a accertare la sussistenza di un rapporto di paternità o di familiarità, ovvero l’assenza di questo.

Da un punto di vista operativo, grazie alle peculiarità identificative del DNA, è possibile operare valutazioni opportune per definire l’esistenza di rapporti familiari tra più soggetti.

Molto comuni, infatti, sono i procedimenti di natura civilistica in materia di accertamento della paternità biologica di un dato individuo (presunto padre, ndr.) su un altro (presunto figlio).

E’ doveroso premettere che, sussistendo idonee condizioni, opportunamente specificate nelle linee guida del settore di genetica forense, è possibile giungere a definire la sussistenza – o meno – del rapporto di paternità con valori di certezza biostatistica importantissimi (oltre il 99.99% in termini percentuali).

Tuttavia, il raggiungimento di questi valori è spesso influenzato da molteplici variabili. Primo tra tutti la materiale disponibilità del cd. “trio” di soggetti che deve sottoporsi all’analisi genetica, ovvero il presunto padre, il presunto figlio e la madre biologica del figlio (vigendo il principio del “mater semper certa est”).

La materiale disponibilità all’esecuzione del test genetico da parte di questi tre soggetti rappresenta la condizione più idonea e favorevole per lo svolgimento del test e per assicurare risultanze, a valle, connotate da solidi requisiti biostatistici (ciò è assolutamente importante in materia di affidabilità delle risultanze emesse, ed è argomento particolarmente delicato e sensibile in caso di accertamento di tipo giudiziale).

E’ altresì opportuno evidenziare che v’è possibilità di svolgere il predetto test genetico anche quando il “trio” summenzionato, per una qualsivoglia ragione (es. indisponibilità del presunto padre o della madre), è deficitario.

Le linee guida di settore, infatti, se opportunamente seguite dal genetista forense incaricato di condurre l’accertamento tecnico, sono comunque in grado di portare alla produzione di risultanze connotate da elevati margini di certezza (sia in termini percentuali che in termini assoluti).

E’ tuttavia assolutamente opportuno, specie quando si opera l’accertamento di paternità al di fuori di un contesto “trio”, ovvero quello più idoneo, che ogni parte avente diritto/interesse operi una approfondita contro-verifica delle risultanze prodotte e soprattutto della loro affidabilità.

Sono infatti noti molteplici procedimenti e situazioni in cui si potrebbe assistere ad un uso “non ponderato” dei dati scientifici. Se poi questi sono inseriti all’interno di un procedimento giudiziario, da ciò potrebbe scaturire addirittura una sentenza sfavorevole, ovvero un “errore giudiziario”.

Per questi motivi è sempre opportuno che, allorquando viene eseguito un test di accertamento della paternità, specie se all’interno di un procedimento giudiziale, ogni parte si doti di consulenti di genetica forense opportunamente qualificati per garantire la bontà degli accertamenti, e prevenire qualsivoglia forma di scorretto utilizzo delle risultanze genetiche che verranno emesse dalle indagini strumentali.

Bio Forensics R.C. è una azienda di consulenza tecnica specializzata in genetica forense che offre tali servizi al cittadino ed opera su tutto il territorio nazionale.

 

Dott. Eugenio D’Orio

Biologo Forense